Gay & Bisex
Incontro casuale
di Dorabella2000
29.03.2020 |
887 |
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"Non sapevo cosa fare cosa, volevo scappare ma mi fece pietà quel vecchietto mi inginocchiai e prima un po’ titubante con la punta della lingua incominciai a..."
Quando finì la storia con Alfonso ( prima esperienza) avevo compiuto da poco 16 anni, ero molto avvilita non frequentavo più nessuno mi ritrovai solo perché avevo perso i contatti con i miei amici, le giornate passavano lentamente nel ricordo dell’uomo che mi aveva regalato il periodo più bello della mia vita, un pomeriggio vagavo sola in un parco che stava vicino casa mia, li c’era un signore seduto su una panchina mi notò e mi chiese se volevo parlare con lui io accettai, mi disse che aveva 71 anni era rimasto vedovo da diversi anni. Lo frequentai per diversi giorni parlammo di noi mi disse che ero molto maturo per l’età che avevo e che ero molto comprensivo perché ascoltavo le chiacchiere di un vecchio, quando sentii queste parole mi venne di abbracciarlo e lui mi strinse a se mi disse con le lacrime agli occhi che gli mancava tanto la moglie e che non poteva dirmi tutto perché non avrei capito.
Lo rassicurai e gli asciugai le lacrime con le dita, gli dissi che mi poteva raccontare tutto che lo avrei ascoltato con piacere, mi fece promettere che qualsiasi cosa avesse detto io non mi sarei offesa e che mi voleva chiedere una cosa e se non accettavo la sua richiesta non dovevo biasimarlo, ma perdonarlo, e che se non mi fossero piaciute le sue parole io non dovevo far finire la nostra frequentazione ma dovevamo restare ancora amici.
Gli dissi che poteva parlare liberamente perché anche se avevo pochi anni rispetto a lui e che potevo essere suo nipote comunque avevo molto rispetto per lui e che la mia educazione non mi consentiva di biasimare una persona anziana anzi poiché era stato molto gentile con me io lo avrei ascoltato e rispettato.
A queste parole si sciolse completamente, le lacrime gli calavano dagli occhi come due fontane mi stringeva le mani me le baciava mi diceva che lui mi parlava come se io fossi un suo nipotino, la moglie gli mancava molto non solo dal punto di vista umano, ma anche perché da quando era morta lui non aveva avuto nessun rapporto con nessun’altra e che ora non riusciva a pensare ad altro e che io potevo aiutarlo.
Mi disse che i suoi figli non gli consentivano di avvicinare nessuna e che si prendevano tutta la sua pensione quindi lui era costretto a vivere una vita da eremita perché non aveva il coraggio di avvicinarsi ad una donna che lui avrebbe voluto corteggiare ma senza nemmeno un soldo in tasca come faceva non poteva nemmeno offrire un caffè quando sentii queste parole gli dissi di calmarsi che io avrei potuto dargli un po’ di soldi perché avevo messo da parte un po’ di risparmi, no mi disse mi ringraziò affettuosamente continuando a baciarmi le mani.
Vedendolo piangere gli dicevo che all’indomani gli avrei portato i soldi e incominciai ad accarezzargli la fronte.
Cercavo di consolarlo perché piangeva a dirotto singhiozzava mi diceva sei proprio un bravo ragazzo tu ma io non voglio i soldi da te anzi ti chiedo scusa se ti ho fatto capire questo io continuavo ad accarezzargli le guance e ad asciugare le lacrime con un fazzoletto che avevo a quel punto mi venne spontaneo vedendo tanta sofferenza in quel povero vecchio di baciarlo sulla guancia per rassicurarlo e che non si doveva scusare con me ma doveva dirmi tutto.
Dopo il bacio che gli avevo dato quasi si ridestò e smise di piangere mi disse vedi è questo che vorrei da te un po’ di affetto qualche carezza dei baci.
Non sapevo cosa dirgli dopotutto era un anziano che aveva bisogno di un po’ di amore e dolcezza, non mi andava di deluderlo, gli dissi che io non avevo nessuno problema a consolarlo e gli diedi un altro bacio sulla guancia, mi strinse a se ringraziandomi ancora.
Poi mi disse che non potevamo restare lì seduti sulla panchina e continuare ad abbracciarci perché qualcuno poteva fraintendere, mi chiese di raggiungerlo dietro a dei cespugli che erano nei pressi, li saremmo stati tranquilli e che nessuno ci avrebbe visto, lo seguii, una volta li incomincio’ a baciarmi sul collo sulle labbra mi diceva che ero proprio carina ero una piena di femminilità e che avevo la pelle liscia come una ragazzina, mi chiese di toccarlo in mezzo alle gambe, lo feci credendo che lo avevo accontentato e gli chiesi di andare ma lui volle restare mi imploro’ di mettere la mano nella sue braghe e prendere in mano il suo coso, lo feci perché mi pregava come se fosse un bambino.
Infilai la mano nei pantaloni da sopra e raggiunsi il suo coso era floscio lo sentivo grinzoso al tatto e le palle erano molto grosse, dai mi diceva accarezzalo, lo feci facendo roteare le dita sullo scroto lo scapocchiai era umido quasi bagnato lui mi baciava sul collo e mi chiedeva di masturbarlo ma con la mano non andavo bene perché l’avevo messa dall’alto e non avevo molto spazio per muoverla, aspetta, mi disse adesso lo tiro fuori così puoi prenderlo meglio è così fece.
Una volta fuori mi accorsi che era molto diverso dai cazzi che avevo visto fino ad allora, le palle erano cadenti e anche il cazzo, anche se grosso, non mi incuteva nessuna paura anzi quasi mi faceva un po’ pena, era smorto cadente emanava un cattivo odore di piscio, continuai a masturbarlo ma non si induriva, il polso cominciò a farmi male lo presi con l’altra mano niente accelerai niente non sapevo cosa fare a quel punto lui mi chiese di prenderlo in bocca, di istinto risposi no, in bocca no, mi pregava io non volevo perché il suo odore mi infastidiva.
Era troppo pesante lui mi diceva dai ti prego dai poco poco poi c’è ne andiamo leccamelo solo un po’ dai tu sei buono con me dai ti prego.
Non sapevo cosa fare cosa, volevo scappare ma mi fece pietà quel vecchietto mi inginocchiai e prima un po’ titubante con la punta della lingua incominciai a leccarlo l’odore era più acre da vicino e il sapore era disgustoso.
Mi accorsi che mentre lo leccavo prendeva corpo il suo cazzo e che si induriva per cui incominciai a pomparlo, lui strinse le gambe come stesse sugli attenti anche le palle non erano più flosce ma si erano raccolte in su, il cazzo dopo alcune pompate dentro fuori dalla bocca si era irrigidito era diventato un bel cazzone dritto io lo leccavo tutto dalle le palle piano piano fino alla capocchia su e giù su e giù dopo un cinque minuti mentre lo stavo leccando mi sborro’ in faccia copiosamente senza preavviso ne io me ne accorsi, alcuni schizzi mi finirono in un occhio volevo alzarmi ma mi teneva per la testa e me lo fece ingoiare tutto una volta ridestatosi si mise a posto mi ringraziò mi disse che ero stato bravissimo perché era da parecchio che non sborrava e che se avessi voluto potevamo vederci anche qualche altra volta.
Tornai a casa molto felice perché avevo allietato la giornata a un vecchio che mi aveva pregato mi sentivo fiero di me.
Il giorno seguente tornai era lì che mi aspettava gli feci un altro pompino sempre con ingoio e anche il giorno dopo, il quarto giorno mi disse che doveva riprendersi perché era un po’ stanco si era misurato la pressione e che era molto bassa, vedendo la mia delusione mi disse che ci avrebbe provato ma non garantiva invece venne alla grande, ancora una volta una bella sburrata calda in gola la mandai tutta giù, era buonissima molto densa un po’ amara.
Glielo chiesi io di mettermelo, gli dissi proprio così vuoi mettermelo dietro?
Lui felicissimo.
Continua........ se vi piace.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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